Concessionari Stellantis contro Tavares. Ricavi FS +13%, ma Donnarumma frena. Gallo (Italgas): "Con 2iRete Gas big Ue reti digital". Che c'è sui giornali - Energia Oltre (2024)

I concessionari di Stellantis chiedono il rinvio della scadenza per ridurre le emissioni auto del 15%. Fs fa registrare un aumento di ricavi e Ebitda. Gallo (Italgas): “Con 2iRete Gas nasce big Ue reti digitalizzate”. La rassegna Energia

I concessionari di Stellantis fanno muro contro l’ad del gruppo, Carlos Tavares. Infatti, i venditori hanno scritto una lettera a Ursula von der Leyen per chiedere di ritardare al 2027 la scadenza per ridurre del 15% le emissioni auto. In un anno difficile per i trasporti ferroviari italiani Ferrovie dello Stato si distingue per un aumento dei ricavi operativi e dell’Ebitda rispettivamente del 13 e 3% rispetto al 2023. L’ad Donnarumma però frena l’entusiasmo e chiede “un rilancio”, sottolineando che la crescita dei volumi di passeggeri “non corrisponde linearmente ad una crescita del risultato aziendale»”. L’ad di Italgas, Paolo Gallo, spiega tutto il potenziale dell’acquisto di 2iRete Gas: nasce un big europeo delle reti digitalizzate. L’operazione è ormai ai dettagli finali e a giorni trasmetteranno tutte informazioni a Palazzo Chigi e all’Autorità, aggiunge Gallo. La rassegna Energia.

ENERGIA, CONCESSIONARI STELLANTIS CHIEDONO A UE RINVIO RIDUZIONE EMISSIONI AL 2027

“I concessionari che vendono i 14 marchi di Stellantis hanno scritto una lettera alla presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen, chiedendole di ritardare di due anni — quindi al 2027 — il traguardo per ridurre del 15% le emissioni, ritenuto non realizzabile nelle attuali condizioni di mercato. La richiesta è sostenuta dall’Acea, l’associazione dei costruttori in Europa, con a capo Luca de Meo, ceo di Renault. Il settore impiega 13 milioni di persone, circa il 6,6% della forza lavoro europea, e, se le vendite di vetture Bev non decollano (a settembre sono crollate del 43,9%) le industrie rischiano 15 miliardi di euro di multe”, si legge su Il Corriere della Sera.

TRASPORTI, FS RICAVI +13%, DONNARUMMA: “SERVE RILANCIO”

“Ferrovie dello Stato archivia il primo semestre dell’anno con ricavi operativi pari a 8 miliardi di euro e un Ebitda di 1 miliardo, rispettivamente +13% e +3% nel confronto con il 2023. Spingono i volumi di Trenitalia, ma secondo l’amministratore delegato Stefano Donnarumma si può fare di più. È per questo che si punta sul nuovo piano industriale «entro l’anno», ha detto.(…) «i risultati di Trenitalia, con una forte ripresa dei volumi in tutti i segmenti di business», e «il perfezionamento della vendita da parte di FS Sistemi Urbani degli scali ferroviari di Milano Farini e San Cristoforo che hanno generato una plusvalenza di 118 milioni»”, si legge su La Stampa.

“Nel complesso, la posizione finanziaria netta corrente è risultata essere pari a 13,2 miliardi di euro, su di due miliardi sul 2023. Di contro, il risultato di periodo ha presentato un saldo negativo per 199 milioni riconducibile all’accantonamento a fondo rischi – per un importo pari a 153 milioni – connesso alla sentenza del Consiglio di Stato relativa alla società Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici. Per Donnarumma il gruppo «continua a registrare una crescita dei volumi di passeggeri che non corrisponde linearmente ad una crescita del risultato aziendale»”, continua il giornale.

GAS, GALLO (ITALGAS): “CON 2IRETE GAS NASCE BIG EUROPEO RETI DIGITALIZZATE”

L’ad di Italgas, Paolo Gallo, spiega tutto il potenziale dell’acquisto di 2iRete Gas: nasce un big europeo delle reti digitalizzate. L’operazione è ormai ai dettagli finali e a giorni trasmetteranno tutte informazioni a Palazzo Chigi e all’Autorità, aggiunge Gallo.

“«Con l’acquisizione di 2i Rete Gas mettiamo in pista un’operazione di trasformazione non solo per Italgas ma per tutto il settore e creiamo un campione europeo nella distribuzione gas, rafforzando ulteriormente l’impegno per la trasformazione digitale delle infrastrutture, a beneficio dell’intero Paese e dell’Europa». Paolo Gallo, amministratore delegato di Italgas, va dritto al punto e, a valle della presentazione del nuovo piano strategico al 2030 – che contiene un quasi raddoppio dell’impegno rispetto alla strategia precedente con 15,6 miliardi di investimenti (si veda altro articolo in pagina) -, commenta, in questa intervista al Sole 24 Ore, l’operazione messa a segno nel weekend che porterà alla nascita di un gigante da 12,9 milioni di clienti e con 154mila chilometri di reti all’attivo. (…) Stiamo preparando la documentazione per entrambi i passaggi. Siamo quasi pronti, stiamo ricevendo le ultime informazioni da 2i Rete Gas che abbiamo potuto raccogliere solo dopo il closing e a quel punto, nel giro di qualche giorno, trasmetteremo tutto a Palazzo Chigi e all’Autorità che dovrà esprimersi tra i 4 e i 6 mesi. (…) Le valutazioni saranno fatte dall’esecutivo che teoricamente potrebbe applicarla, dipende da cosa deciderà. Io qui mi limito a ricordare i connotati di strategicità dell’operazione come pure del settore anche alla luce di tutte le evoluzioni degli ultimi anni. (…) Veniamo al tema del finanziamento dell’operazione, dalle quali sono attesi 200 milioni di sinergie da efficienze, risparmi di costo e AI. Avete annunciato la sottoscrizione di un prestito “ponte” con Jp Morgan, il cui ammontare, come emerge dalle slide della presentazione del piano, sarà di 2,2 miliardi di euro. Come lo coprirete? Sarà un mix di strumenti: una parte sarà assicurata da emissioni sul mercato che non saranno però ibride ma obbligazioni tradizionali. Il resto, come noto, arriverà dall’aumento di capitale in opzione da un miliardo già annunciato al mercato”, si legge su Il Sole 24 Ore.

“Con aumento saranno staccati dei diritti di opzione che avranno un loro mercato e, se qualcuno non intende aderire in tutto o in parte, questi diritti saranno venduti sul mercato dei diritti per cui qualcuno potrebbe aumentare la sua partecipazione o entrare ex novo nel nostro capitale. (…) Non credo, come detto, che sarà necessario un intervento delle banche sull’inoptato perché l’operazione ha dei livelli di accrescimento che sicuramente attireranno gli attuali azionisti ma anche nuovi soci. Non vedo particolari problematiche e penso che il percorso si chiuderà nel primo semestre del 2025. (…) Naturalmente no. Dovremo valutare delle buone finestre di mercato e, in funzione del mercato, decideremo la tempistica. (…) Questi mesi sono serviti a condurre la due diligence su un asset complesso e la trattativa è andata avanti di pari passo con questo binario. Consideri poi che abbiamo anche sottoscritto una W&I (Warrant & Indemnity, ndr) che garantisce l’acquirente a fronte di eventuali problemi con il venditore. Ma tutto è filato liscio senza alcun problema. (…) La qualità è buona. È una rete meno estesa della nostra e meno concentrata e la loro Rab (4,9 miliardi di euro, ndr), come sempre accade, è il frutto di una stratificazione storica che tiene conto anche delle acquisizioni che 2i Rete Gas ha messo in campo. (…) Se guarda la curva, il grosso delle gare è atteso dopo il 2030. Abbiamo rivisto il cronoprogramma pensando che ogni anno sarebbe stato realistico salvo poi essere smentiti l’anno dopo. In 12 anni sono giunte a completamento solo 9, quindi è evidente che a questi ritmi ci vorrebbero 200 anni per chiuderle tutte. (…) Non ci sono altre M&A nel mirino, in giro c’è molto poco al momento. Procederemo con una crescita tutta organica”, continua il giornale.

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